giovedì 27 marzo 2008

Graduatorie scongelate: il CdS emana una nuova ordinanza

Un'altra sentenza del CdS contro il 'teorema' della cristallizzazione delle graduatorie con il quale il TAR del Lazio ha negato la sospensiva richiesta dai legali dell'ANIEF in merito al trasferimento di punteggio da una provincia ad un'altra.La sentenza fa riferimento, come quella precedente, allo spostamento del punteggio da una classe di concorso ad un'altra, ma è senz'altro da assumere come una buona notizia.

Si riporta uno stralcio del comunicato dell'ANIEF:

"Graduatorie scongelate: il Consiglio di Stato emana una nuova ordinanza a favore dello spostamento del punteggio da una classe concorsuale ad un’altra*
I giudici della sesta sezione del Consiglio di Stato, invece, con ordinanza del 18 marzo 2008, hanno ritenuto fondato l'appello proposto dagli avvocati Miceli e Tarsia e, rinnovando l’ordinanza di due mesi fa emanata per un’altra ricorrente assistita dagli stessi avvocati, hanno accolto l'istanza cautelare in primo grado.

E’ stata così confermata la teoria secondo cui le graduatorie ex-permanenti, pur trasformate ad esaurimento, non possono essersi cristallizzate, come se fosse avvenuta una glaciazione!


[...] Occorre, nondimeno, ricordare che la presunta insussistenza del grave ed irreparabile danno può essere un elemento ostativo dell’accoglimento del ricorso soltanto nella c.d. fase cautelare, mentre –nella successiva decisione di merito con sentenza – verranno in discussione soltanto i profili riguardanti il fondamento del ricorso, profili già valutati positivamente con le ordinanze di accoglimento del 15 Gennaio e del 18 Marzo 2008.

Proprio invocando tale importanti precedenti, i nostri avvocati potranno chiedere nuovamente la trattazione urgente dei ricorsi pendenti innanzi al Tar Lazio, allo scopo di ottenere - prima della prossima stipula dei contratti a tempo determinato ed indeterminato – una sentenza che, rispecchiando il contenuto delle ordinanze di accoglimento del 15 Gennaio e del 18 Marzo 2008, confermi il generale principio dispositivo che riconosce ai docenti la possibilità di modificare le scelte già compiute circa la graduatoria ove far valere i punteggi già dichiarati

[...] Peraltro le stesse graduatorie, come richiesto dal Senato della Repubblica, dovrebbero essere riaperte anche per gli specializzandi del IX ciclo, Scienze della Formazione Primaria, Accademie e Conservatori, per i colleghi di Strumento musicale e i Sissini, garantendo la stessa mobilità territoriale degli insegnanti prevista per chi è di ruolo senza alcuna penalizzazione.

[...] In ogni caso la mobilitazione dell’ANIEF continua su tutti i fronti e potrà andare avanti soltanto grazie al supporto dei tanti docenti che, in questi anni di lotta, ci hanno accordato la loro fiducia.

ANIEF - Napoli, 20 marzo 2008

[*download: l'intero documento in formato *.doc]

lunedì 10 marzo 2008

A "colloquio" coi politici

Forti delle nostri ragioni ci siamo affacciati sul forum di Rifondazione Comunista, dove a dicembre si sono aperti degli spazi di discussione con Titti De Simone prima e Pietro Folena poi (entrambi nella VII Commissione parlamentare - Cultura e Istruzione).

De Simone non ha risposto al nostro intervento, Folena invece ha risposto al nostro topic giustificando l'imposizione del vincolo che penalizza i trasferimenti interprovinciali con la stessa motivazione pretestuosa avanzata dal MIP, ovverosia la necessità di stabilizzazione in vista delle assunzioni programmate.

Che l'argomentazione sia pretestuosa è un dato che emerge in maniera evidente dalla lettura del Quaderno bianco sulla scuola, da cui si evince che al Sud sono previsti forti tagli dovuti ad una razionalizzazione della spesa legata anche alle previsioni demografiche, che indicano una forte diminuzione degli studenti nelle regioni meridionali. Una contraddizione ampiamente svelatasi già dall'inizio del 2008.

Non abbiamo rinunciato e sul forum aperto con Gino Sperandio, un altro deputato di RC, specializzato in diritto del lavoro, che si occupa da tempo anche delle lotte contro la privatizzazione dei servizi in particolare dell’istruzione pubblica, abbiamo finalmente ottenuto con il nostro intervento un riconoscimento:

"I problemi legati alla nobilità dei precari è esattamente nei termini che voi avete posto.
Credo che ci voglia, in coerenza con le misure di stabilizzazione che porteranno alla immissione in ruolo di 50.000 docenti quest'anno ad affrontare più complessivamente la partita, e in questo va inserita la quesione del diritto alla mobilità.
Da parte nostra cercheremo di muoverci in parlamento per dare certezza ad una categoria che in cui vi sono migliaia di persone (magari che hanno vinto un concorso) che da anni si trovano ad attendere di anno in anno una cattedra. Peraltro, continuate a segnalare le questioni ai compagni De Simone e Folena che le stanno seguendo nella commissione parlamentare competente. Con ciò non voglio scaricare ad altri le questioni che ponete ma penso che vadano seguite con la dovuta cura che i sompagni della commissione cultura hanno."

Forse non coinvolto dai compromessi in seno alla Commissione Cultura l'On. Sperandio ci dà ragione!



***

Chiunque sia a conoscenza di analoghi spazi di discussione aperti dai diversi partiti politici può segnalarci un suo eventuale intervento in merito o chiederci di intervenire come Coordinamento


Riteniamo infatti che maggiore è la visibilità data al problema maggiori saranno le probabilità che la questione venga riaperta.

2006: Anno europeo della mobilità dei lavoratori

E pensare che il 2006 è stato denominato Anno europeo della mobilità dei lavoratori con queste motivazioni:

"Il mercato del lavoro dell’Unione europea è caratterizzato da alti livelli di disoccupazione in alcuni settori e regioni, e da carenza di competenze e manodopera in altri. Per conseguire l’obiettivo di garantire posti di lavoro migliori e più numerosi, l’Europa ha bisogno di una maggiore mobilità del lavoro.[...]
La mobilità geografica [lo spostamento di lavoratori da una regione all’altra nello stesso paese oppure lo spostamento in un altro paese] tenderà probabilmente ad aumentare, considerata la sempre crescente globalizzazione.[...]
L’Europa deve pertanto trovare necessariamente il modo di facilitare la mobilità geografica attenuando i rimanenti ostacoli di qualsiasi ordine essi siano: giuridico, pratico, sociale o comportamentale."

Sul da farsi la UE sembra avere le idee chiare

"L’Unione europea, scegliendo il 2006 come Anno europeo della mobilità dei lavoratori, intende conseguire tre obiettivi concreti:

  • Aumentare la sensibilizzazione :
    • sui diritti dei lavoratori alla libera circolazione fra gli Stati membri;
    • sulle attuali possibilità di mobilità geografica e del lavoro e sugli effettivi servizi di supporto alla mobilità;
    • sulle barriere che si frappongono ai potenziali lavoratori mobili, sia all’interno degli Stati membri che fra di essi, e sulla necessità di interventi da parte dei servizi di supporto.
  • Promuovere lo scambio di buone pratiche tra le categorie interessate, in particolare istituzioni e autorità pubbliche, parti sociali e settore privato.
  • Promuovere uno studio approfondito sulle dimensioni e sulla natura della mobilità geografica e occupazionale nell’Ue."
estratti da: Anno europeo della mobilità dei lavoratori

Insomma la scelta del MIP appare proprio in controtendenza: al posto di intervenire per migliorare i servizi di supporto alla mobilità geografica dei precari della scuola, lo Stato italiano sceglie di vincolarli al territorio. Acuti.

Il diritto alla mobilità

Che la mobilità dei lavoratori, e la loro libera circolazione, siano un diritto a noi sembra suffragato da diversi documenti:

Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo

Articolo 13
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese.
(e se è valido fra Stati come potrebbe non esserlo fra province di uno stesso Stato?, ndr)

Articolo 21
2. Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio Paese.

Articolo 23
1. Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione

***

Costituzione italiana

Articolo 120
La Regione non può istituire dazi di importazione o esportazione o transito tra le Regioni, né adottare provvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e delle cose tra le Regioni [cfr. art.16 c.1], né limitare l'esercizio del diritto al lavoro in qualunque parte del territorio nazionale.

***

In Italia
la mobilità lavorativa e quindi la possibilità di spostarsi su tutto il territorio nazionale è sancita dalla Legge ed applicata ordinariamente per tutti i lavoratori delle pubbliche amministrazioni. Anche gli insegnanti di ruolo hanno la possibilità ogni anno di chiedere il trasferimento in altre province. Non si capisce perché i lavoratori precari dovrebbero perdere questo diritto.

***

Inoltre il diritto alla mobilità sociale e al lavoro è riconosciuto e sostenuto dai Trattati dell'Unione Europea, nei quali si parla di mobilità fra Stati.
E' mai possibile che dei principi come quello del diritto alla mobilità debbano trovare un limite nel confine amministrativo di una provincia all'interno di uno stesso Stato?

dal Trattato che istituisce l'Unione Europea

CAPO 2: IL FONDO SOCIALE EUROPEO

Articolo 146

Per migliorare le possibilità di occupazione dei lavoratori nell'ambito del mercato interno e contribuire così al miglioramento del tenore di vita, è istituito, nel quadro delle disposizioni seguenti, un Fondo sociale europeo che ha l'obiettivo di promuovere all'interno della Comunità le possibilità di occupazione e la mobilità geografica e professionale dei lavoratori, [...].

CAPO 3: ISTRUZIONE, FORMAZIONE PROFESSIONALE E GIOVENTÙ

Articolo 149

[...] 2. L'azione della Comunità è intesa:

- a favorire la mobilità degli studenti e degli insegnanti [...];

Articolo 150

- [...] a favorire la mobilità degli istruttori [...].

venerdì 7 marzo 2008

ANIEF: Bozza di Decreto Ministeriale integrativo al DdG del 16 marzo

In autunno (2007) l'ANIEF ha presentato una

Bozza di Decreto Ministeriale integrativo al DdG del 16 marzo 2007

Il Ministro della Pubblica Istruzione

VISTA la tabella di valutazione dei titoli approvata con D.M. n. 27 del 15 marzo 2007, allegata al D.D.G. 16 marzo 2007;
VISTO in particolare, il comma 2 all’art. 3 che vieta lo spostamento dei 24 punti, già attribuiti per abilitazione conseguita presso le Scuole di Specializzazione, da una graduatoria ad altra,

DATA l’ordinanza della Sesta Sezione del Consiglio di Stato N. _____ del 15 gennaio 2008,

CONSIDERATO che la trasformazione delle graduatorie permanenti ad esaurimento non muta la natura delle stesse che per giurisprudenza consolidata non danno luogo a rapporti esauriti o definiti,
RITENUTO di dover integrare detto decreto, consentendo lo spostamento dei 24 punti, già attribuiti per abilitazione conseguita presso le Scuole di Specializzazione e del servizio già riconosciuto da una graduatoria ad altra, nonché lo spostamento del servizio già dichiarato, il trasferimento ad altra provincia ai sensi del comma 6, art. 1, valido anche per il secondo biennio di vigenza delle suddette graduatorie (2007-2009), e il riconoscimento del servizio prestato contestualmente per almeno un biennio durante i corsi di Scienze della Formazione Primaria

D E C R E T A :

per i motivi esposti in premessa, la soppressione del seguente testo al comma 2, art. 2 del DdG del 16 marzo 2007 «Non è possibile, invece, spostare i 24 punti, già attribuiti, da una graduatoria ad altra» e del punto 1) di cui alla nota MPI prot. n. 5485 del 19 marzo 07 «Con la riapertura dei termini sarà consentito, per l’ultima volta, di iscriversi nelle graduatorie permanenti, trasformate in graduatorie ad esaurimento. Nel successivo biennio scolastico 2009/2011 si potrà solo aggiornare il punteggio o trasferire la propria posizione in altra Provincia, ma in “coda” a tutte le fasce».

Il presente decreto è affisso all’albo degli Uffici scolastici regionali ed inserito sul sito INTERNET del MPI all’indirizzo www.pubblica.istruzione.it e sulla rete INTRANET. IL MINISTRO

martedì 4 marzo 2008

L'emersione della disfunzione: la Gilda di Napoli

Anche la Gilda degli insegnanti di Napoli, restia in un primo tempo ad occuparsi del problema, propone all'assemblea degli insegnanti precari tenutasi il 25.02.08, "il ripristino del trasferimento di provincia senza alcuna penalizzazione".
(dall'articolo inviato da Libero Tassella)

L'emersione della disfunzione: il Consiglio regionale della Puglia

Il Consiglio regionale della Puglia accoglie le proposte della FLC Cgil regionale.
Nell'OdG del 13.02.08 si legge, tra l'altro:

"Il Consiglio regionale della Puglia [...] INVITA il Ministero dell'istruzione, il Ministero dell'Economia e Finanze a: [...] c) riaprire le graduatorie permanenti a esaurimento per consentire al personale precario l’inserimento in una seconda provincia, oltre quella di attuale appartenenza; ciò perché, mentre in Puglia le graduatorie permanenti si sono ampliate dell’8 per cento e molti precari rischiano conseguentemente di restare senza prospettive di lavoro, al Nord si stanno assumendo docenti che non hanno ancora acquisito il titolo di studio;[...]"

L'emersione della disfunzione: la FLC Cgil Puglia

To' anche i sindacati maggiori cominciano ad accorgersi che qualcosa non va.

In un documento presentato il 12.02.08 al Consiglio regionale pugliese avente per oggetto: contro il taglio degli organici nella scuola pugliese e proposte per i precari, la FLC Cgil Puglia, oltre a chiedere di "evitare l'attuazione dell'insensata politica di tagli", e "un incremento delle immissioni in ruolo a fronte dell’incremento di personale precario nelle graduatorie ad esaurimento", chiede:

"4. avvii tutte le misure propedeutiche alla riapertura delle graduatorie permanenti per consentire al personale precario l’inserimento nelle graduatoria ad esaurimento di una seconda provincia oltre quella di attuale appartenenza. In Puglia le graduatorie permanenti si sono allungate dell’8% e moltissimi precari resteranno senza alcuna prospettiva di lavoro, mentre al Nord, addirittura, si assumono docenti che non hanno ancora acquisito il titolo di studio."


La proposta della FLC pugliese non è quindi il ritorno allo status quo ante, ma la richiesta di potersi inserire contemporaneamente nelle GE di due province.

Questa proposta, che indubbiamente viene incontro alle esigenze di moltissime persone, non tiene conto delle necessità di spostamento complesse di altre categorie di insegnanti precari, ma costituisce un passo avanti rispetto all'indifferenza mostrata dalle grandi sigle sindacali in merito al vincolo.

L'emersione della disfunzione: la stampa

Lo squilibrio venutosi a verificare tra le province del Nord e quelle del Sud è talmente pesante da attirare l'attenzione della stampa nazionale.

Alla fine di gennaio, sul sito repubblica.it, è possibile leggere questo articolo

Migliaia di precari tornano nel Mezzogiorno, le cattedre restano vacanti
Dal Piemonte al Veneto presidi costretti a chiamare persino i laureandi
Addio ai professori immigrati: si svuotano le cattedre del Nord
di SALVO INTRAVAIA
(28 gennaio 2008)

AAA supplenti cercasi. Per diverse scuole del Nord, negli ultimi mesi, la ricerca di un sostituto da mandare in classe è diventato un vero e proprio rompicapo. L'allarme lo lancia la Gilda degli insegnanti e trova conferma nella testimonianza di chi deve ogni giorno fare quadrare i conti con titolari e supplenti.
Il perché è presto detto. Con l'ultimo aggiornamento della scorsa primavera, migliaia di supplenti meridionali che nel recente passato hanno tentato la fortuna nelle regioni del Nord si sono decisi a rientrare a casa. Parecchi di loro hanno voluto evitare il rischio di essere inseriti in coda alla graduatoria dal prossimo aggiornamento: quello del 2009. Così le liste dei supplenti, al Nord, si sono sensibilmente assottigliate creando non pochi problemi alle scuole. Per coprire i buchi lasciati dagli insegnanti assenti per qualche settimana, in malattia o in maternità, le segreterie scolastiche devono fare i salti mortali. E, se sono fortunate, possono incaricare un supplente inserito nelle cosiddette graduatorie d'istituto o chiamare neolaureati fuori graduatoria. Le famiglie si lamentano ma la situazione sembra destinata a peggiorare e il prossimo anno potrebbero essere nominati anche laureandi.

In appena un anno, le liste dei supplenti delle regioni settentrionali hanno perso circa 10 mila docenti mentre in quelle del Sud ne contano 10 mila in più. La mappa del precariato della scuola conta, oggi, il 51 per cento dei precari nel Mezzogiorno e il 30 per cento al nord. "Per molte classi di concorso nelle regioni del settentrione d'Italia - dice Antonio Antonazzo, responsabile del precariato per la Gilda - le graduatorie di istituto sono già esaurite e il numero di docenti è insufficiente a coprire i posti esistenti". Una situazione che si verifica soprattutto in Piemonte e Lombardia dove le graduatorie "ad esaurimento" si sono alleggerite rispettivamente del 16 e 14 per cento. Ma anche in Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. "Siamo costretti ad assegnare supplenze di 2/3 ore settimanali a docenti neolaureati", spiega Giuseppe Ierardi, preside dell'istituto superiore Ernesto Guala di Bra, in provincia di Cuneo, che continua: "Il meccanismo per assegnare gli incarichi è farraginoso e spesso passano alcuni giorni per cercare un sostituto. Alla penuria di laureati in Matematica, per esempio, sopperiamo con gli ingegneri o i laureati in Economia".
Il fenomeno, sempre nelle regioni del Nord, sembra scandito non solo dalla penuria di aspiranti docenti, ma anche da un crescente disinteresse verso l'insegnamento. Dopo essersi inseriti in lista, infatti, molti precari rifiutano supplenze anche di alcuni mesi. Danila lavora nella segreteria della scuola media di Fossano (CN) ed è addetta proprio alla nomina dei supplenti. "In alcune materie - racconta - abbiamo difficoltà a nominare i supplenti. Quest'anno, abbiamo nominato un supplente di Francese per diverse settimane reclutandolo dalla terza fascia della graduatoria d'istituto".

Dove si iscrivono i neolaureati sprovvisti dell'abilitazione all'insegnamento. "La situazione, nei prossimi anni, probabilmente peggiorerà - dice Danila - perché in parecchi pur essendo iscritti in graduatoria rifiutano la supplenza perché troppo breve o in sede eccessivamente lontana dal luogo di residenza. I meridionali accettavano quasi sempre". Eppure in Italia trovare un supplente, in teoria, non dovrebbe essere troppo difficile. Oltre ai 240 mila precari in possesso di abilitazione e con diversi anni di lavoro alle spalle, le scuole possono contare sulle cosiddette graduatorie d'istituto dove può inserirsi anche chi non è in possesso di abilitazione. Un popolo formato da 460 mila aspiranti che, evidentemente, non basta a coprire le esigenze della scuola.

L'emersione della disfunzione: il MIP

Che il vincolo provinciale avrebbe portato ad una situazione ingestibile in alcune province del Sud era chiaro ancor prima di sapere dei tagli agli organici.

La questione pare non sfuggire perfino ai fini ed acuti analisti che operano al MIP. In un documento pubblicato a gennaio,
GE 2007 - primi dati e valutazioni, nel paragrafo finale, titolato I candidati meridionali tendono a tornare nelle aree di origine, viene evidenziata la contraddizione (diminuzione sostanziosa degli iscritti a nord a fronte di maggiori opportunità di lavoro) ed attribuita correttamente al blocco dei trasferimenti provinciali...

[*download: GE 2007 - primi dati e valutazioni in formato *.pdf]



Il quaderno bianco sulla scuola

Poco dopo la metà di settembre il Ministero dell'Istruzione Pubblica e quello dell'Economia rendono pubblico il Quaderno bianco sulla scuola*, ovvero le linee di indirizzo sulla scuola nel prossimo futuro del governo Prodi (ora però caduto).

[*download: Quaderno bianco sulla scuola in formato *.pdf]

******************************************************************

Qualche giorno prima della pubblicazione esce, su Italia Oggi, un articolo di A. Ricciardi, riportato di seguito, che evidenzia le aree in cui verranno effettuati i tagli con un titolo shock:
Al Sud gli insegnanti sono troppi: Fioroni e Tps vogliono tagliarli per frenare la spesa crescente

Italia Oggi 18/09/2007 p. 41

ESCLUSIVO!
Nel Libro bianco, di prossima uscita, simulati gli effetti di 5 possibili linee di intervento

Al Sud gli insegnanti sono troppi:
Fioroni e Tps vogliono tagliarli per frenare la spesa crescente

di Alessandra Ricciardi

"Il dato di partenza è un'accurata riflessione sullo stato, malsano, di salute della scuola italiana. Riassumibile nell'assurdo che vuole che il sistema scolastico made in Italy sia più costoso della media Ocse (circa 5 mila euro per studente a ora di lezione l'anno, contro una media di 4,6 mila euro), e, al tempo stesso, abbia tassi di rendimento più bassi: ai test di apprendimento in lettura, scienze e matematica, gli studenti italiani si sono classificati al 25esimo posto sui 29 dell'ultima ricerca Ocse-Pisa.

Il libro bianco, messo a punto dai ministeri della pubblica istruzione e dell'economia, si pone il problema di un intervento radicale, per riorganizzare la spesa e invertire la rotta del sistema. Un intervento, anzi cinque linee di intervento, quelle che saranno rese pubbliche nei prossimi giorni, e che ItaliaOggi è in grado di anticipare, che puntano a un restyling di ampio respiro.

Il fabbisogno di docenti, in particolare al Sud, la consistenza delle classi, le ore di lezioni per i vari istituti, i pilastri su cui si articola la nuova politica di riduzione della spesa e di rilancio della qualità dell'istruzione.

Il Libro bianco sarà presentato al tavolo del governo già in vista delle scelte da assumere nella legge finanziaria 2008. Anche se, per raggiungere a pieno gli obiettivi, si richiede una programmazione almeno decennale. Secondo le stime sull'andamento demografico, da un lato, e dei pensionamenti del personale scolastico, dall'altro, a bocce ferme, ovvero senza nessun intervento correttivo, nell'arco di dieci anni servirebbero tra i 180 mila e i 230 mila nuovi insegnanti. Una dinamica positiva, sopra tutto per le regioni del Nord e poi del Centro; negativa invece al Sud. Dove si segnalano, già oggi, le maggiori storture, frutto anche di una radicata politica occupazionale che ha fatto della scuola una delle maggiori valvole di sfogo per il Mezzogiorno.

Approfittando dei prossimi pensionamenti, il reclutamento di nuovi insegnanti per il Sud dovrà essere coniugato a stretto giro con il reale fabbisogno. Nella funzione di programmazione razionale della rete scolastica, un ruolo fondamentale sarà svolto dalle regioni.

E si arriva al secondo capitolo di intervento, quello appunto del fabbisogno. In primo luogo, va eliminata, è il ragionamento di fondo, la differenza tra organico di diritto e di fatto, che finora ha permesso, a fronte di tagli operati sulla carta, di assumere nei fatti sempre più insegnanti perché giudicati necessari ad apertura dell'anno scolastico.

Poi la consistenza delle classi: abbiamo una media troppo alta di docenti per alunni, circa il 20% in più rispetto alla media Ocse. Più alta proprio al Sud. Un dato non giustificato, concordano Istruzione ed Economia, dal peso che hanno in Italia la aree rurali e i piccoli comuni. Un intervento di razionalizzazione, insomma, è possibile. E si avanzano alcune ipotesi: la formazione delle classi a livello di scuola e non più di plesso, oppure a livello di comune, ma anche una programmazione regionale della rete con un rapporto tra insegnanti e studenti prefissato a livello nazionale. Il rapporto potrebbe calare, già nei prossimi cinque anni, da 11,5 prof ogni 100 alunni a 10,3 su 100. E proprio l'intervento sulle classi è tra le misure che con molta probabilità saranno già inserite nella prossima manovra finanziaria.

C'è poi la durata delle lezioni frontali, che potrebbe esser ulteriormente ridotta a 33 ore settimanali, dopo il taglio che già c'è stato negli istituti tecnico-professionali da 40 a 36 ore settimanali.

Con questo cocktail, il fabbisogno di nuovi docenti potrebbe essere calmierato di almeno il 44%: circa 100 mila in meno rispetto alle stime iniziali .

Operazione che consentirebbe di recuperare risorse, stimabili in circa 3,6 miliardi di euro l'anno, per ampliare il tempo pieno, diversificare l'offerta formativa, ma anche prevedere un sistema di sviluppo della carriera degli insegnanti che premi il merito e valorizzi la professione al di là dell'anzianità di servizio.

Insomma, un ragionamento che nelle conclusioni è assai simile alla ricetta liberal annunciata dal presidente francese, Nicolas Sarkozy (si veda il servizio a pagina 48): meno docenti ma meglio pagati.

Il Libro verde sulla spesa pubblica: TAGLI

Nel frattempo l'ineffabile Ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, sì proprio lui, quello dei "bamboccioni", rende pubblico il Libro verde della spesa pubblica*, in cui, all' Appendice III - Blocco delle assunzioni: Settori non compresi nel sistema del blocco con deroghe. Comparto scuola si dice:

" Nell’ultimo quinquennio, le norme di contenimento previste dalle leggi finanziarie (l.f. n. 448/2001, l.f. n. 289/2002) hanno interessato complessivamente e consecutivamente gli anni scolastici dal 2002/2003 al 2005/2006, mentre per l’anno scolastico 2006/2007 non sono state previste misure di razionalizzazione con conseguenti effetti di crescita del personale.
L’ultima Legge finanziaria (l.f. 2007) prevede, per effetto di specifiche misure di contenimento di cui all’art. 1, comma 605, lettera a), d), e) ed f), comma 609 e comma 610, la riduzione, a decorrere dall’anno scolastico 2007/2008, di circa 43.000 unità di personale docente ed ATA, incrementate di ulteriori 4.000 unità, a decorrere dall’anno scolastico 2008/2009, per una riduzione complessiva, a regime, di circa 47.000 unità.
Le economie conseguenti alle predette misure ammonterebbero a circa 448 milioni di euro per l’anno 2007, 1324 milioni di euro per il 2008 e circa 1402 milioni di euro a decorrere dal 2009."


[*downolad: Libro verde della spesa pubblica in formato *.pdf]

La notizia ci riguarda da vicino, perché come si scoprirà da lì a poco, questi tagli sono concentrati soprattutto nel Sud Italia, dove la graduatorie nel frattempo si sono ingolfate perché molte persone, sapendo di non poter più cambiare provincia, hanno deciso di rientrare per non rischiare di non poterlo più fare per un numero non determinabile di anni.

Precari: flessibilità sì, ma senza merito!!!

Precari: flessibilità sì, ma senza merito!!! Un brutto scherzo del Ministro Fioroni.

Lettera aperta pubblicata il 17.11.07 sul sito di Iuniscuola (i sindacati maggiori sembrano ignorare il problema)

Chi vi scrive è un gruppo di docenti precari inseriti nelle Graduatorie Permanenti, trasformate in graduatorie ad esaurimento, a seguito del Decreto Dirigenziale del 16-3-2007 emanato dal Ministero della Pubblica Istruzione, per consentire sia l’inserimento di nuovi docenti che hanno conseguito l’abilitazione che l’aggiornamento ed il trasferimento di quelli già inseriti nelle graduatorie. Il su citato decreto dispone che a partire dall’anno scolastico 2009/2010 è consentito solo l’aggiornamento del punteggio di merito e in caso di trasferimento ad altra provincia l’inserimento in coda alla graduatoria di destinazione.

Il risultato? Un’intimidazione ai docenti precari su una loro futura libertà di trasferimento con negazione del merito e collocazione in coda alla graduatoria della provincia in cui intendono trasferirsi dall’anno scolastico 2009/2010 in poi. Un’assurdità che annulla il merito e di fatto impedisce il trasferimento fra province. La disposizione, infatti, interessa tutti i docenti delle scuole di ogni ordine e grado e contiene in sé una limitazione alla libertà riconosciuta sia dalla legislazione europea che dalla nostra Costituzione.

Tenendo presente che le motivazioni che possono indurre un docente precario a spostarsi da una provincia ad un’altra sono di varia natura (non certo per vezzo personale) i sottoscritti rivendicano il diritto alla libertà di movimento della forza lavoro su tutto il territorio nazionale, conservando i meriti acquisiti con personale sacrificio dalla classe docente precaria che intende esercitare la professione insegnante senza alcun ostacolo e alle stesse condizioni dei docenti di ruolo come previsto dal CCNL che all’art. 1 afferma il principio dell’uguaglianza dei docenti a contratto determinato con quelli a tempo indeterminato. Si evidenzia che la riapertura annuale delle graduatorie, operata nel passato fino all’anno scolastico 2003/04, realizzava tale uguaglianza. I trasferimenti per il personale di ruolo sono attuabili annualmente, mentre, per i docenti precari sono possibili soltanto con l’apertura delle graduatorie e a caro prezzo!!! Una procedura contraria al principio dell’uguaglianza sancito nel CCNL, uguaglianza che si realizza solo se i docenti precari conservano la libertà di poter chiedere il trasferimento di graduatoria, con reinserimento secondo merito, in una qualsiasi provincia italiana. I docenti precari al pari dei docenti di ruolo si aspettano che ogni anno sia consentito loro di potersi trasferire, ove ritengono opportuno, nel rispetto del merito acquisito."

La petizione cartacea promossa dalla prof.ssa De Luca

Oltre al ricorso gerarchico la prof.ssa De Luca ha promosso anche una petizione cartacea (da stampare e far firmare) che è possibile prelevare dal suo blog: testo della petizione

il ricorso gerarchico promosso dalla prof.ssa De Luca

La prof.ssa Antonietta De Luca ha promosso, a partire dal proprio blog, un ricorso gerarchico al Ministro della Pubblica Istruzione.

La vicenda si può seguire sulla sezione scuola del blog

il ricorso promosso dall'ANIEF

Tra le iniziative promosse al fine di ottenere la possibilità di trasferire il proprio punteggio senza penalità in altra provincia in occasione del prossimo aggiornamento delle graduatorie vi è un ricorso collettivo nominale al TAR del Lazio promosso dall’associazione ANIEF.

Se il ricorso dovesse avere una conclusione positiva questa varrebbe sull’intero territorio nazionale, ma solo per chi ha aderito al ricorso stesso. Tuttavia una vittoria darebbe la possibilità, a chi ha intenzione di spostare il proprio punteggio, di appellarsi alla sentenza con un ricorso ulteriore.

Di seguito una sintesi delle vicende processuali, che non hanno ancora avuto una conclusione.

(l’andamento processuale è consultabile a partire dal sito del TAR del LAZIO il numero del ricorso per il trasferimento del punteggio ad altra provincia è 4629/2007)

SINTESI

Il ricorso collettivo nominale promosso dall’ANIEF è partito con circa 150 adesioni.

La prima ordinanza del TAR ha negato la richiesta di sospensiva cautelare del DDG 16 marzo 2007 che introduce la penalizzazione sostenendo la cristallizzazione delle Graduatorie, trasformate da Permanenti ad Esaurimento. Quest’ordinanza è un intervento cautelare che anticipa il giudizio vero e proprio (sentenza di merito). I legali dell’ANIEF hanno deciso di non ricorrere al Consiglio di Stato per lo specifico punto del trasferimento di provincia senza penalizzazioni, ma di riservarsi di sollecitare la sentenza di merito (per la quale potrebbero passare anche diversi anni).

Nel frattempo sono stati presentati gli appelli al Consiglio di Stato per altri ricorsi promossi sempre dall’ANIEF (Spostamento del punteggio di abilitazione su altra CdC e Valutazione del servizio prestato in contemporanea all’iscrizione a SFP), respinti con le stesse motivazioni di quello sul trasferimento di provincia.

Se ne riporta l’esito perché inerente anche la vicenda processuale che ci interessa, dal momento che le motivazioni con cui è stata negata la sospensiva erano le stesse, come si è detto.

Il 15 di gennaio il CdS si è espresso contro l’ordinanza del TAR Lazio in relazione ad un ricorso individuale sullo spostamento di punteggio in altra CdC, affermando che la trasformazione delle Graduatorie deve essere interpretata come volontà di salvaguardare le posizioni degli iscritti al momento della loro chiusura, e NON come cristallizzazione delle stesse.

Il 29 di gennaio, però, il CdS ha respinto i ricorsi collettivi sullo stesso punto affermando che dalla documentazione depositata non si evinceva il danno grave per i ricorrenti (cioè, per dirla terra terra, per ottenere un responso positivo i ricorrenti avrebbero dovuto dimostrare di essere, a causa del vincolo posto dal ministero, tutti al momento disoccupati evidenziando come, invece, le persone che per il divieto li precedevano in graduatoria stessero tutte lavorando ... in quel caso un danno grave e da risolversi urgentemente come era stato riscontrato nell’appello discusso il 15 gennaio).

I legali dell’ANIEF hanno comunque deciso di presentare una richiesta di anticipo della discussione di merito del ricorso individuale vinto al CdS alla quale si aggiungerà contemporaneamente la richiesta della discussione del merito dei ricorsi collettivi, compreso quello relativo al trasferimento di provincia.

Si riportano alcune citazioni dal comunicato in merito dell’ANIEF del 3 febbraio 2008:

“Occorre, comunque, precisare che con tali decisioni il Consiglio di Stato non si è espresso negativamente sul merito dei nostri ricorsi ma solo ed esclusivamente sulla fase c.d. cautelare, ossia quella fase in cui vengono emanati provvedimenti provvisori ed urgenti, sul presupposto del grave ed irreparabile danno, in attesa della decisione definitiva con sentenza.
Per quanto riguarda il merito dei ricorsi appare ragionevole esprimere un cauto ottimismo.
Non bisogna, infatti, dimenticare che il 15 Gennaio 2008, con ordinanza n° 260, resa su analoga materia oggi oggetto delle decisioni negative, i Giudici della Sesta Sezione del Consiglio di Stato hanno accolto la tesi degli avvocati Walter Miceli e Rosario Tarsia, ribadita più volte dall’ANIEF, secondo cui esiste un generale principio dispositivo che riconosce ai docenti la possibilità di modificare le scelte già compiute circa la graduatoria ove far valere i punteggi già dichiarati. […]

Il precedente positivo dell’ordinanza n° 260, infatti, rende plausibile la richiesta di trattazione urgente dei ricorsi pendenti in primo grado innanzi al TAR, scongiurando così il rischio che la relativa decisione possa esser rinviata sine die.”

E’ possibile aderire al ricorso ad adiuvandum fino alla calendarizzazione delle udienze di merito:

http://graduatoria.altervista.org/donwload.htm

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito dell’Associazione:

http://digilander.libero.it/ANIEF/


La petizione su ipetitions

Quando le voci che il decreto di riapertura delle Graduatorie avrebbe contenuto la norma vincolante si sono fatte consistenti è stata lanciata sul sito di ipetitions una petizione online che ha ragiunto nel giro di pochi giorni un numero considerevole di firme. Spedita via email ai responsabili del procedimento, ai sindacati, ai politici non ha impedito la pubblicazione del decreto (del resto era un obiettivo utopico), ma nel tempo ha continuato a ricevere adesioni (attualmente, a database ripulito dalle doppie firme, più di 1.600).

La petizione e le sue firme possono essere utilizzate per fare pressione sugli organismi sindacali e politici, per cui vi invitiamo caldamente, se non lo avete ancora fatto, a firmare (ricordiamo che è necessario inserire NOME e COGNOME, e, volendo rimanere anonimi, spuntare l'opzione anonymous. Compare a quel punto una pagina che richiede una donazione, la donazione è facoltativa.

http://www.ipetitions.com/petition/trasferimentoge/

L'introduzione del divieto

Le nostre difficoltà nascono dopo la pubblicazione del
DDG 16 marzo 2007 - Aggiornamento ed integrazione delle graduatorie del personale docente ed educativo per il biennio 2007/2009

“CONSIDERATO che, ai sensi dell’art.1, comma 607 della citata legge n. 296/06, debbono essere disposti, per gli anni scolastici 2007/08 e 2008/09, il trasferimento, l’integrazione e l’aggiornamento di tutte le fasce delle graduatorie permanenti, trasformate in graduatorie ad esaurimento e che dall’a.s 2009/10 è consentito solo l’aggiornamento della propria posizione e il trasferimento ad altra Provincia, in posizione subordinata a tutte le fasce.”

download: DDG 16 marzo 2007 in *.pdf

rispetto al quale si aggiunge, come specificazione, la Nota prot.n. 5485 del 19 marzo 2007

1) Con la riapertura dei termini sarà consentito, per l'ultima volta, di iscriversi nelle graduatorie permanenti, trasformate in graduatorie ad esaurimento. Nel successivo biennio scolastico 2009/2011 si potrà solo aggiornare il punteggio o trasferire la propria posizione in altra Provincia, ma in “coda” a tutte le fasce.”

consultazione Aggiornamento ed integrazione delle graduatorie del personale docente ed educativo per il biennio 2007/2009 Nota prot.n. 5485 del 19 marzo 2007