di Alessandro Giuliani
Attraverso le parole del sottosegretario Pizza, il Ministero fa sapere di voler ricorre al Consiglio di Stato e tentare così di ribaltare la sentenza del Tar del Lazio sulla libera circolazione dei supplenti. Sarà determinante il parere dei sindacati, che si sono già detti d'accordo. Con l’imminente riapertura delle graduatorie per gli aggiornamenti si preannunciano ricorsi a pioggia.
Alla vigilia della riapertura delle graduatorie ad esaurimento, si fa sempre più complessa la vicenda dei docenti precari che chiedono il cambio di provincia senza penalizzazioni: per evitare di mutare il regolamento introdotto dall’ex Ministro Fioroni nel 2007, il Miur sembrerebbe infatti intenzionato a ricorre al Consiglio di Stato e tentare così di ribaltare la sentenza del Tar del Lazio che a dicembre si era espresso favorevolmente nel lasciare la normativa immutata permettendo ai docenti di potersi muovere liberamente nel territorio nazionale.
L’intendimento negativo di viale Trastevere è giunto il 5 febbraio attraverso la risposta del sottosegretario Pizza ad una interpellanza parlamentare: chi cambierà provincia di collazione, nel bienno 2009-2010 si ritroverà in fondo alla graduatoria. Sulla complessa questione, il rappresentante del Governo si è infatti dichiarato impotente e ha rimandato qualsiasi decisione all’incontro del 6 febbraio con i sindacati firmatari del contratto (più la Flc-Cgil). E dall’incontro scaturirà, si sa già, la volontà comune ad opporsi al cambio di norma. I sindacati nei giorni scorsi hanno infatti già espresso tutte le loro perplessità sui cambiamenti in corsa delle regole, dopo che molti docenti precari avevano fatto delle precise (e a volte dolorose) scelte sulla base di quelle introdotte dall’ex Ministro.
Ne consegue che la riapertura delle graduatorie ad esaurimento, sempre più imminente, si baserà sulle regole introdotte dall’ex Ministro Fioroni. In vista del prossimo biennio, non poche migliaia di precari (degli oltre 300mila iscritti) verranno chiamate a prendere una decisione davvero difficile. Si preannunciano non pochi ricorsi.
Amaro il commento di Tonino Russo (Pd) , componente Commissione Cultura alla Camera e promotore dell’interpellanza parlamentare del 5 febbraio: “questo atteggiamento del Governo – sottolinea Russo - che intende ricorrere al Consiglio di Stato purtroppo genererà un ulteriore contenzioso che vedrà l’Amministrazione soccombere. Mi pare difficile, infatti, che il Consiglio di Stato - già pronunciatosi con le ordinanze 260 e 1508 del 2008 – possa contraddirsi. I giudici di II grado hanno infatti confutato il teorema della ‘cristalizzazione’ delle posizioni dei candidati inseriti nelle graduatorie, confermando la tesi degli avvocati dell’Anief pienamente condivise e sostenute nella nostra battaglia parlamentare”.
Anche l’Anief, attraverso il suo Presidente Marcello Pacifico, parla di “brutta magra figura” da parte del Governo. Pacifico annuncia anche che l’associazione che tutela i precari è pronta “a chiedere decreti di ottemperanza al Tar e a rappresentare i vecchi ricorrenti in Consiglio di Stato” e a difendere legalmente tutti coloro che impugneranno la decisione del Miur. L’esito dei ricorsi collettivi arriverà però quando la “finestra” per rinnovare la posizione in graduatoria ed intraprendere eventuali cambi di provincia sarà già chiusa. E forse anche definita nelle posizioni
sabato 7 febbraio 2009
lunedì 2 febbraio 2009
e la UIL Scuola dice NO al cambio
Cambi provincia graduatorie esaurimento: 5 febbraio giorno della verità
Tecnica della scuola
di A.G.
Il Ministro Gelmini dovrà rispondere alla Camera all’interpellanza dell’on. Francesco Russo (Pd) sulla necessità di confermare “il trasferimento ad altra provincia, in posizione subordinata a tutte le fasce”. Se Anief e Anp vorrebbero che tutto tornasse come prima, dalla Uil Scuola giunge però una netta contrarietà a cambiare le regole in corsa: è in base a queste che i docenti precari hanno effettuato delle precise scelte.
Si apre non proprio sotto i migliori auspici il mese che porterà alla riapertura delle graduatorie ad esaurimento, dove sono inseriti oltre 300mila precari vincitori di concorso: dopo la vicenda dei contratti, anche su questo fronte sindacati e associazioni si presentano infatti davanti al Ministero spaccati.
Al centro della diatriba c’è il nuovo regolamento, introdotto nel marzo del 2007 sotto la gestione del Ministro Fioroni con decreto numero 17 ( dall’a.s. 2009/10 “ è consentito solo l’aggiornamento della propria posizione e il trasferimento ad altra provincia, in posizione subordinata a tutte le fasce”) che penalizza tutti quei docenti precari che intendono spostarsi da una provincia all’altra: la novità prevede in pratica che chi opta per il cambio perde il punteggio effettivo “accomodandosi” in coda alla nuova graduatoria.
Una decisione che ha fatto storcere la bocca soprattutto a quei docenti non di ruolo che acquisita una nuova abilitazione nell’ultimo biennio avevano in previsione l’ipotesi di spostarsi di provincia dove le chance di supplenze lunghe o del ruolo sarebbero state maggiori.
Ma la norma voluta dall’ex Ministro doveva servire proprio a scoraggiare il “balzello” dei cambi di provincia che negli ultimi anni hanno costretto gli ex Provveditorati a vere e proprie corse contro il tempo per riuscire a pubblicare in tempo le nuove graduatorie colme di trasferimenti.
Fioroni non aveva però fatto i conti con la combattività di sindacati e associazioni. O almeno di una parte di loro: l’Anp e l’Anief hanno infatti contrastato il nuovo regolamento producendo un ricorso al Tar del Lazio. E un paio di mesi fa i giudici delle terza sezione bis del Tar del Lazio gli hanno dato ragione riabilitando il diritto costituzionale alla mobilità su tutto il territorio nazionale.
Ad inizio gennaio, il mese scorso, Trento non ha però tenuto conto della sentenza producendo un regolamento in linea con il decreto del 17 marzo 2007. Una decisione che rimette così in discussione, a pochi giorni dalla riapertura delle graduatorie ad esaurimento, le scelte dei tecnici del Ministero di viale Trastevere.
"Il Miur – dice Marcello Pacifico, leader dell’Anief - pur nell’apparente silenzio sindacale, deve prendere una decisione: se rispondere alla nostra diffida recependo quanto richiesto o procedere, inopportunamente, in Consiglio di Stato in un nuovo contenzioso che si rivelerebbe perdente per l’amministrazione visto che in sede cautelare i giudici di secondo grado si sono già espressi contro la cristallizzazione delle graduatorie, tesi, finora sostenuta strenuamente dai Sindacati e dall’Avvocatura dello Stato".
Certo, una sorta di anticipazione della posizione del Miur è già arrivata con l’approvazione dell’articolo 5-bis della Legge 169/08 ha previsto che “i docenti che hanno frequentato ed hanno conseguito il titolo abilitante… ai corsi attivati nell’anno accademico 2007/08, sono iscritti a domanda nelle graduatorie ad esaurimento e collocati nella posizione spettante in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti. Analogamente sono iscritti nelle graduatorie, in base alla posizione spettante, anche i docenti di strumento e di educazione musicale che hanno frequentato il primo corso abilitante di secondo livello”.
Per analogia se i nuovi iscritti verranno collocati nella posizione naturale, perché coloro che cambiano dovrebbero scivolare in fondo? La conferma di questo ragionamento potrebbe arrivare già giovedì 5 febbraio, quando il Ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, risponderà alla Camera all’interpellanza dell’on. Francesco Russo (Pd) proprio sulla questione dei cambi di provincia.
Alla luce di tutto ciò l’impressione è che tutti, Miur compreso, siano convinti dell’esigenza di rimettere le cose come stavano. La decisione che prenderà il Ministro sul futuro dei precari “mobili” non trova però d’accordo gli altri sindacati. Se la maggior parte ha sinora dato priorità ad altre rivendicazioni, negli ultimi giorni è uscita allo scoperto la Uil Scuola, secondo cui il cambio delle regole decise dall’amministrazione due anni fa "ha portato moltissimi docenti precari ad effettuare delle scelte definitive, finalizzate ad opportunità occupazionali: oggi un diverso orientamento dell’amministrazione, cioè l’inserimento ‘a pettine’ anche di coloro che dovessero chiedere il cambio di provincia, rimetterebbe in discussione le scelte effettuate sulla base delle norme precedenti e le reali possibilità di lavoro". In conclusione, il sindacato di Di Menna " al fine di dare certezze a tutto il personale interessato” ritiene “che non debbano essere modificate le attuali norme, sulla base delle quali i docenti precari hanno effettuato delle precise scelte".
La Uil si fa evidentemente portavoce di quei precari "storici" o particolarmente "alti" in graduatoria che temono di essere scavalcati da colleghi provenienti da altre province e con punteggi più alti. Si tratta di timori che serpeggiano soprattutto al Nord, dove la disponibilità di posti (e di immissioni in ruolo) è maggiore. Ma non infinita. Tanto che la Uil Lombardia (dove il 30% di docenti e il 40% di Ata sull'organico complessivo non è di ruolo) ha inviato la richiesta esplicita al sindacato nazionale “di voler assumere una netta posizione di contrarietà a detto orientamento: considerato – prosegue la lettera - che queste procedure danneggerebbero tutti quei docenti che da anni, tanti con almeno un decennio di supplenze alle spalle, ad ogni rinnovo di graduatoria, si vedono scippare l'agognata immissione in ruolo o la supplenza annuale da altri precari che spostano la loro iscrizione da altre regioni, innescando un meccanismo pericolosamente illusorio per tanti precari”. Un meccanismo che poiché deve gestire un “calderone” con un offerta di precari tripla rispetto all’attuale necessità anche se riveduto, corretto e revisionato scontenterà sempre più di qualcuno.
02/02/2009
Tecnica della scuola
di A.G.
Il Ministro Gelmini dovrà rispondere alla Camera all’interpellanza dell’on. Francesco Russo (Pd) sulla necessità di confermare “il trasferimento ad altra provincia, in posizione subordinata a tutte le fasce”. Se Anief e Anp vorrebbero che tutto tornasse come prima, dalla Uil Scuola giunge però una netta contrarietà a cambiare le regole in corsa: è in base a queste che i docenti precari hanno effettuato delle precise scelte.
Si apre non proprio sotto i migliori auspici il mese che porterà alla riapertura delle graduatorie ad esaurimento, dove sono inseriti oltre 300mila precari vincitori di concorso: dopo la vicenda dei contratti, anche su questo fronte sindacati e associazioni si presentano infatti davanti al Ministero spaccati.
Al centro della diatriba c’è il nuovo regolamento, introdotto nel marzo del 2007 sotto la gestione del Ministro Fioroni con decreto numero 17 ( dall’a.s. 2009/10 “ è consentito solo l’aggiornamento della propria posizione e il trasferimento ad altra provincia, in posizione subordinata a tutte le fasce”) che penalizza tutti quei docenti precari che intendono spostarsi da una provincia all’altra: la novità prevede in pratica che chi opta per il cambio perde il punteggio effettivo “accomodandosi” in coda alla nuova graduatoria.
Una decisione che ha fatto storcere la bocca soprattutto a quei docenti non di ruolo che acquisita una nuova abilitazione nell’ultimo biennio avevano in previsione l’ipotesi di spostarsi di provincia dove le chance di supplenze lunghe o del ruolo sarebbero state maggiori.
Ma la norma voluta dall’ex Ministro doveva servire proprio a scoraggiare il “balzello” dei cambi di provincia che negli ultimi anni hanno costretto gli ex Provveditorati a vere e proprie corse contro il tempo per riuscire a pubblicare in tempo le nuove graduatorie colme di trasferimenti.
Fioroni non aveva però fatto i conti con la combattività di sindacati e associazioni. O almeno di una parte di loro: l’Anp e l’Anief hanno infatti contrastato il nuovo regolamento producendo un ricorso al Tar del Lazio. E un paio di mesi fa i giudici delle terza sezione bis del Tar del Lazio gli hanno dato ragione riabilitando il diritto costituzionale alla mobilità su tutto il territorio nazionale.
Ad inizio gennaio, il mese scorso, Trento non ha però tenuto conto della sentenza producendo un regolamento in linea con il decreto del 17 marzo 2007. Una decisione che rimette così in discussione, a pochi giorni dalla riapertura delle graduatorie ad esaurimento, le scelte dei tecnici del Ministero di viale Trastevere.
"Il Miur – dice Marcello Pacifico, leader dell’Anief - pur nell’apparente silenzio sindacale, deve prendere una decisione: se rispondere alla nostra diffida recependo quanto richiesto o procedere, inopportunamente, in Consiglio di Stato in un nuovo contenzioso che si rivelerebbe perdente per l’amministrazione visto che in sede cautelare i giudici di secondo grado si sono già espressi contro la cristallizzazione delle graduatorie, tesi, finora sostenuta strenuamente dai Sindacati e dall’Avvocatura dello Stato".
Certo, una sorta di anticipazione della posizione del Miur è già arrivata con l’approvazione dell’articolo 5-bis della Legge 169/08 ha previsto che “i docenti che hanno frequentato ed hanno conseguito il titolo abilitante… ai corsi attivati nell’anno accademico 2007/08, sono iscritti a domanda nelle graduatorie ad esaurimento e collocati nella posizione spettante in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti. Analogamente sono iscritti nelle graduatorie, in base alla posizione spettante, anche i docenti di strumento e di educazione musicale che hanno frequentato il primo corso abilitante di secondo livello”.
Per analogia se i nuovi iscritti verranno collocati nella posizione naturale, perché coloro che cambiano dovrebbero scivolare in fondo? La conferma di questo ragionamento potrebbe arrivare già giovedì 5 febbraio, quando il Ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, risponderà alla Camera all’interpellanza dell’on. Francesco Russo (Pd) proprio sulla questione dei cambi di provincia.
Alla luce di tutto ciò l’impressione è che tutti, Miur compreso, siano convinti dell’esigenza di rimettere le cose come stavano. La decisione che prenderà il Ministro sul futuro dei precari “mobili” non trova però d’accordo gli altri sindacati. Se la maggior parte ha sinora dato priorità ad altre rivendicazioni, negli ultimi giorni è uscita allo scoperto la Uil Scuola, secondo cui il cambio delle regole decise dall’amministrazione due anni fa "ha portato moltissimi docenti precari ad effettuare delle scelte definitive, finalizzate ad opportunità occupazionali: oggi un diverso orientamento dell’amministrazione, cioè l’inserimento ‘a pettine’ anche di coloro che dovessero chiedere il cambio di provincia, rimetterebbe in discussione le scelte effettuate sulla base delle norme precedenti e le reali possibilità di lavoro". In conclusione, il sindacato di Di Menna " al fine di dare certezze a tutto il personale interessato” ritiene “che non debbano essere modificate le attuali norme, sulla base delle quali i docenti precari hanno effettuato delle precise scelte".
La Uil si fa evidentemente portavoce di quei precari "storici" o particolarmente "alti" in graduatoria che temono di essere scavalcati da colleghi provenienti da altre province e con punteggi più alti. Si tratta di timori che serpeggiano soprattutto al Nord, dove la disponibilità di posti (e di immissioni in ruolo) è maggiore. Ma non infinita. Tanto che la Uil Lombardia (dove il 30% di docenti e il 40% di Ata sull'organico complessivo non è di ruolo) ha inviato la richiesta esplicita al sindacato nazionale “di voler assumere una netta posizione di contrarietà a detto orientamento: considerato – prosegue la lettera - che queste procedure danneggerebbero tutti quei docenti che da anni, tanti con almeno un decennio di supplenze alle spalle, ad ogni rinnovo di graduatoria, si vedono scippare l'agognata immissione in ruolo o la supplenza annuale da altri precari che spostano la loro iscrizione da altre regioni, innescando un meccanismo pericolosamente illusorio per tanti precari”. Un meccanismo che poiché deve gestire un “calderone” con un offerta di precari tripla rispetto all’attuale necessità anche se riveduto, corretto e revisionato scontenterà sempre più di qualcuno.
02/02/2009
domenica 1 febbraio 2009
Quale destino per il chi vuole cambiare provincia?
dal sito dell'ANIEF
Il 5 febbraio si conoscerà il destino del cambio di provincia. Ultime ore per sostenere l’Associazione. Il MIUR sotto pressione dell’ANIEF deve prendere una decisione
Giovedì 5 febbraio, il Ministro Gelmini dovrà rispondere in Parlamento all’interpellanza dell’On. Russo, richiesta dall’ANIEF, circa la possibilità di riconoscere ai ricorrenti ANIEF la possibilità di cambiare provincia senza alcuna penalizzazione e di spostare i 24 punti SSIS già dichiarati da una graduatoria all’altra, chiarendo finalmente cosa intende fare all’atto del nuovo aggiornamento.
L’onorevole siciliano del PD vuole sapere anche se l’Amministrazione intende confermare l’inserimento a pieno titolo degli specializzandi SSIS, AFAM, COBASLID, Strumento musicale, e consentire l’inserimento di chiunque è in possesso di una abilitazione.
Per i precari, sono le ultime ore per sostenere l’ANIEF per le battaglie in corso. Il 31 gennaio scadono, infatti, i termini per dare le pre-adesioni ai ricorsi e confermare l’iscrizione all’Associazione (modalità sul sito www.anief.net).
Il MIUR, pur nell’apparente silenzio sindacale, deve prendere una decisione: se rispondere alla diffida dell’ANIEF recependo quanto richiesto o procedere, inopportunamente, in Consiglio di Stato in un nuovo contenzioso che si rivelerebbe perdente per l’Amministrazione visto che in sede cautelare i giudici di secondo grado si sono già espressi contro la cristallizzazione delle graduatorie, tesi, finora sostenuta strenuamente dai Sindacati e dall’Avvocatura dello Stato. Diverso sarebbe il caso, se pagassero i funzionari competenti nel caso in cui l’Amministrazione soccombesse in giudizio e non i quei contribuenti che subiscono sempre e pure i disagi del servizio.
TESTO DELL’INTERPELLENZA
- ANTONINO RUSSO -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Per sapere - premesso che:
il Tar Lazio con sentenza n. 10728/2008 ha disposto l’annullamento del decreto del direttore generale del Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione Generale per il Personale della Scuola, del 16 marzo 2007, nella parte in cui l’art. 3, comma 2, dispone che non è possibile spostare i 24 punti aggiuntivi spettanti per il conseguimento dell’abilitazione SSIS da una graduatoria a un’altra;
il Tar Lazio con sentenze n. 10809/2008 ha disposto l’annullamento del decreto del direttore generale del Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione Generale per il Personale della Scuola, del 16 marzo 2007, nella parte in cui, in premessa, considera che “ai sensi dell’art. 1, comma 607 della citata legge n. 296/06, … dall’a.s. 2009/10 è consentito solo l’aggiornamento della propria posizione e il trasferimento ad altra Provincia, in posizione subordinata a tutte le fasce”,
il Direttore Generale per il Personale della Scuola con la nota Prot. n. AOODGPER 19451 del 28 novembre 2008 comunica che è di prossima emanazione il provvedimento di integrazione e di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il biennio 2009/2011;
la corte costituzionale con sentenza n. 168/2004 si è già pronunciata sulla legittimità della legge 133/2001 che ha unificato la terza e la quarta fascia delle graduatorie permanenti;
la legge 30 ottobre 2008, n. 169, all'articolo 5-bis prevede l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dei docenti che hanno frequentato i corsi del IX ciclo presso le scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS) o i corsi biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico (COBASLID) o il primo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale delle classi di concorso 31/A e 32/A e di strumento musicale nella scuola media della classe di concorso 77/A o si sono iscritti nell'anno accademico 2007/2008 al corso di laurea in scienze della formazione primaria e ai corsi quadriennali di didattica della musica;
-:
se nel rispetto della giurisprudenza citata, che si è pronunciata contro la cristallizzazione delle posizioni dei docenti inseriti nelle graduatorie, intenda consentire ai ricorrenti gli spostamenti dei punteggi richiesti, e nel nuovo decreto di integrazione/aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il biennio 2009-2011 intenda prevedere la possibilità di spostare i punteggi da una graduatoria all’altra, ancorché già dichiarati in precedenza, e di trasferirsi da una provincia all’altra senza alcuna penalizzazione;
quali provvedimenti di propria competenza il Ministro interrogato intenda disporre per garantire l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dei docenti che si abiliteranno nel corrente anno accademico nella sessione primaverile o estiva presso le SSIS, e di coloro che si sono abilitati a seguito della frequenza dei corsi ex lege 143/2004, di cui al D.M. 85/2005 e non si sono potuti inserire nel precedente aggiornamento delle graduatorie.
Il 5 febbraio si conoscerà il destino del cambio di provincia. Ultime ore per sostenere l’Associazione. Il MIUR sotto pressione dell’ANIEF deve prendere una decisione
Giovedì 5 febbraio, il Ministro Gelmini dovrà rispondere in Parlamento all’interpellanza dell’On. Russo, richiesta dall’ANIEF, circa la possibilità di riconoscere ai ricorrenti ANIEF la possibilità di cambiare provincia senza alcuna penalizzazione e di spostare i 24 punti SSIS già dichiarati da una graduatoria all’altra, chiarendo finalmente cosa intende fare all’atto del nuovo aggiornamento.
L’onorevole siciliano del PD vuole sapere anche se l’Amministrazione intende confermare l’inserimento a pieno titolo degli specializzandi SSIS, AFAM, COBASLID, Strumento musicale, e consentire l’inserimento di chiunque è in possesso di una abilitazione.
Per i precari, sono le ultime ore per sostenere l’ANIEF per le battaglie in corso. Il 31 gennaio scadono, infatti, i termini per dare le pre-adesioni ai ricorsi e confermare l’iscrizione all’Associazione (modalità sul sito www.anief.net).
Il MIUR, pur nell’apparente silenzio sindacale, deve prendere una decisione: se rispondere alla diffida dell’ANIEF recependo quanto richiesto o procedere, inopportunamente, in Consiglio di Stato in un nuovo contenzioso che si rivelerebbe perdente per l’Amministrazione visto che in sede cautelare i giudici di secondo grado si sono già espressi contro la cristallizzazione delle graduatorie, tesi, finora sostenuta strenuamente dai Sindacati e dall’Avvocatura dello Stato. Diverso sarebbe il caso, se pagassero i funzionari competenti nel caso in cui l’Amministrazione soccombesse in giudizio e non i quei contribuenti che subiscono sempre e pure i disagi del servizio.
TESTO DELL’INTERPELLENZA
- ANTONINO RUSSO -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Per sapere - premesso che:
il Tar Lazio con sentenza n. 10728/2008 ha disposto l’annullamento del decreto del direttore generale del Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione Generale per il Personale della Scuola, del 16 marzo 2007, nella parte in cui l’art. 3, comma 2, dispone che non è possibile spostare i 24 punti aggiuntivi spettanti per il conseguimento dell’abilitazione SSIS da una graduatoria a un’altra;
il Tar Lazio con sentenze n. 10809/2008 ha disposto l’annullamento del decreto del direttore generale del Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione Generale per il Personale della Scuola, del 16 marzo 2007, nella parte in cui, in premessa, considera che “ai sensi dell’art. 1, comma 607 della citata legge n. 296/06, … dall’a.s. 2009/10 è consentito solo l’aggiornamento della propria posizione e il trasferimento ad altra Provincia, in posizione subordinata a tutte le fasce”,
il Direttore Generale per il Personale della Scuola con la nota Prot. n. AOODGPER 19451 del 28 novembre 2008 comunica che è di prossima emanazione il provvedimento di integrazione e di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il biennio 2009/2011;
la corte costituzionale con sentenza n. 168/2004 si è già pronunciata sulla legittimità della legge 133/2001 che ha unificato la terza e la quarta fascia delle graduatorie permanenti;
la legge 30 ottobre 2008, n. 169, all'articolo 5-bis prevede l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dei docenti che hanno frequentato i corsi del IX ciclo presso le scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS) o i corsi biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico (COBASLID) o il primo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale delle classi di concorso 31/A e 32/A e di strumento musicale nella scuola media della classe di concorso 77/A o si sono iscritti nell'anno accademico 2007/2008 al corso di laurea in scienze della formazione primaria e ai corsi quadriennali di didattica della musica;
-:
se nel rispetto della giurisprudenza citata, che si è pronunciata contro la cristallizzazione delle posizioni dei docenti inseriti nelle graduatorie, intenda consentire ai ricorrenti gli spostamenti dei punteggi richiesti, e nel nuovo decreto di integrazione/aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il biennio 2009-2011 intenda prevedere la possibilità di spostare i punteggi da una graduatoria all’altra, ancorché già dichiarati in precedenza, e di trasferirsi da una provincia all’altra senza alcuna penalizzazione;
quali provvedimenti di propria competenza il Ministro interrogato intenda disporre per garantire l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dei docenti che si abiliteranno nel corrente anno accademico nella sessione primaverile o estiva presso le SSIS, e di coloro che si sono abilitati a seguito della frequenza dei corsi ex lege 143/2004, di cui al D.M. 85/2005 e non si sono potuti inserire nel precedente aggiornamento delle graduatorie.
martedì 2 dicembre 2008
IL TAR ACCOGLIE IL RICORSO
Il Tar del Lazio accoglie il ricorso con sentenza* del 6 novembre 2008.
[* testo della sentenza - in formato *.doc]
[* testo della sentenza - in formato *.doc]
mercoledì 30 luglio 2008
Calendarizzata a novembre la sentenza sul ricorso
Comunicato degli avvocati Miceli e Ganci a proposito del ricorso promosso dall'ANIEF
Fissata l'udienza pubblica per il ricorso sul cambio di provincia senza alcuna penalizzazione
"il TAR Lazio ha fissato per il giorno 06 novembre 2008 l’udienza pubblica per la discussione e decisione con sentenza dei ricorsi nn. ricorsi nn. 4629/07( cambio di provincia senza alcuna penalizzazione) e 4650/07( spostamento del punteggio di servizio da una classe di concorso ad un’altra.
Gli sviluppi del ricorso saranno resi noti con ulteriori comunicati."
*[download: comunicato in formato *.doc]
Fissata l'udienza pubblica per il ricorso sul cambio di provincia senza alcuna penalizzazione
"il TAR Lazio ha fissato per il giorno 06 novembre 2008 l’udienza pubblica per la discussione e decisione con sentenza dei ricorsi nn. ricorsi nn. 4629/07( cambio di provincia senza alcuna penalizzazione) e 4650/07( spostamento del punteggio di servizio da una classe di concorso ad un’altra.
Gli sviluppi del ricorso saranno resi noti con ulteriori comunicati."
*[download: comunicato in formato *.doc]
lunedì 21 luglio 2008
SIT IN DI PROTESTA
Il Coordinamento docenti aderisce alla manifestazione di protesta indetta dall'assemblea convocata dai C.I.P. l'11 luglio a Roma.
La salvaguardia della scuola pubblica statale, dei posti in organico (si prospettano 130.000 tagli nel comparto scuola fra insegnanti ed ATA) e del mantenimento delle Graduatorie ad Esaurimento come meccanismo di reclutamento sia per il tempo determinato che per quello indeterminato sono dei prerequisiti senza i quali anche la nostra battaglia assume poco senso.
COMUNICATO STAMPA
SIT-IN del 23 luglio 2008: Roma - piazza Montecitorio 11-17
Dopo aver organizzato, lo scorso 11 luglio, l’incontro nazionale delle associazioni dei precari, i C.I.P., Comitati Insegnanti Precari, e la Rete docenti precari 11 luglio promuovono un sit-in che si terrà a Roma, in piazza Montecitorio, mercoledì 23 luglio, dalle ore 11 alle 17. Gli insegnanti precari dicono no sia al piano dei tagli, previsto dal D.L. 112, sia al futuro sistema di reclutamento dei docenti, introdotto dal ddl 953 (Aprea). Questi provvedimenti stravolgeranno i diritti acquisiti da centinaia di migliaia di insegnanti precari, minando alla base il sistema dell’istruzione pubblica, edificato sulla libertà dell’insegnamento. All’iniziativa hanno confermato la loro adesione tutte le associazioni di categoria già presenti all’incontro dell’11 ed autrici del blog Rete docenti precari 11 luglio. Hanno, inoltre, preannunciato la loro partecipazione il CIDI, i COBAS, la Gilda degli Insegnanti, la Cub Scuola, Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Sinistra Democratica e la senatrice del PD Mariangela Bastico.
Roma, 21 luglio 2008
C:I.P. Direttivo Nazionale
_____________________________________________________________
Associazione riconosciuta dal Miur con Nota Ministeriale prot. n. 31653 del 30/09/1998
CIP_Associazione Nazionale - via Achille Mauri, 28 - 00135 Roma - tel 06 30683053 - 339 8477138 - 3381996449 www.cipnazionale.it
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I docenti precari manifestano contro i tagli di risorse, tempo scuola, personale, classi, docenti di sostegno, aule e per chiedere garanzie sulla qualità dell’offerta formativa della Scuola Pubblica Statale.
I docenti precari lottano per:
- la difesa della Scuola Pubblica Statale, per una scuola di tutti e per tutti;
- le immissioni in ruolo dei docenti su tutti i posti disponibili;
- il mantenimento delle graduatorie ad esaurimento e il loro completo svuotamento, da compiersi mediante l’assunzione di tutti i docenti precari: solo così si cancellerà dalla scuola italiana la precarietà lavorativa e, di conseguenza, quella didattica che da sempre penalizza le aree geografiche e sociali più svantaggiate del Paese;
- il riconoscimento ai docenti precari degli stessi diritti economici e di carriera dei docenti di ruolo e dei docenti di religione cattolica.
I docenti precari dicono:
- no al D.L 112 in discussione in Parlamento;
- no ai massicci tagli agli organici previsti dal governo (tagli di circa 100mila docenti), per una manovra di circa 8 miliardi di euro, corrispondenti a ben un terzo dell'intera manovra economica dello Stato: l’effetto di questi tagli ricade nell'immediato sul personale precario, ma ha devastanti effetti sulla scuola nel suo complesso;
- no alla chiamata diretta dei docenti da parte dei Dirigenti Scolastici, che non garantisce il merito, ma favorisce clientelismo e nepotismo, ostacolando, di fatto, la libertà di insegnamento;
- no al ddl Aprea n. 953 e a qualsiasi disegno di legge o normativa che leda i diritti acquisiti da centinaia di migliaia di docenti precari, minando alla base il sistema dell'istruzione pubblica, basato sulla libertà di insegnamento;
- no all'aumento degli alunni per classe: qualità e meritocrazia non si ottengono ‘stipando’ tanti alunni per classe quanti ne bastano per tagliare le cattedre;
- no ai tagli sul sostegno, che compromettono l'integrazione scolastica dei diversamente abili;
- no ai finanziamenti alle scuole private;
- no ad ogni tentativo di privatizzazione della scuola pubblica statale e alla trasformazione delle scuole in fondazioni a capitale privato.
RETE DOCENTI PRECARI 11 LUGLIO
http://retedocentiprecari.blogspot.com/
La salvaguardia della scuola pubblica statale, dei posti in organico (si prospettano 130.000 tagli nel comparto scuola fra insegnanti ed ATA) e del mantenimento delle Graduatorie ad Esaurimento come meccanismo di reclutamento sia per il tempo determinato che per quello indeterminato sono dei prerequisiti senza i quali anche la nostra battaglia assume poco senso.
COMUNICATO STAMPA
SIT-IN del 23 luglio 2008: Roma - piazza Montecitorio 11-17
Dopo aver organizzato, lo scorso 11 luglio, l’incontro nazionale delle associazioni dei precari, i C.I.P., Comitati Insegnanti Precari, e la Rete docenti precari 11 luglio promuovono un sit-in che si terrà a Roma, in piazza Montecitorio, mercoledì 23 luglio, dalle ore 11 alle 17. Gli insegnanti precari dicono no sia al piano dei tagli, previsto dal D.L. 112, sia al futuro sistema di reclutamento dei docenti, introdotto dal ddl 953 (Aprea). Questi provvedimenti stravolgeranno i diritti acquisiti da centinaia di migliaia di insegnanti precari, minando alla base il sistema dell’istruzione pubblica, edificato sulla libertà dell’insegnamento. All’iniziativa hanno confermato la loro adesione tutte le associazioni di categoria già presenti all’incontro dell’11 ed autrici del blog Rete docenti precari 11 luglio. Hanno, inoltre, preannunciato la loro partecipazione il CIDI, i COBAS, la Gilda degli Insegnanti, la Cub Scuola, Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Sinistra Democratica e la senatrice del PD Mariangela Bastico.
Roma, 21 luglio 2008
C:I.P. Direttivo Nazionale
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Associazione riconosciuta dal Miur con Nota Ministeriale prot. n. 31653 del 30/09/1998
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SIT-IN DI PROTESTA DEGLI INSEGNANTI PRECARI
-MERCOLEDÌ 23 LUGLIO 2008 IN PIAZZA MONTECITORIO -
-MERCOLEDÌ 23 LUGLIO 2008 IN PIAZZA MONTECITORIO -
I docenti precari manifestano contro i tagli di risorse, tempo scuola, personale, classi, docenti di sostegno, aule e per chiedere garanzie sulla qualità dell’offerta formativa della Scuola Pubblica Statale.
I docenti precari lottano per:
- la difesa della Scuola Pubblica Statale, per una scuola di tutti e per tutti;
- le immissioni in ruolo dei docenti su tutti i posti disponibili;
- il mantenimento delle graduatorie ad esaurimento e il loro completo svuotamento, da compiersi mediante l’assunzione di tutti i docenti precari: solo così si cancellerà dalla scuola italiana la precarietà lavorativa e, di conseguenza, quella didattica che da sempre penalizza le aree geografiche e sociali più svantaggiate del Paese;
- il riconoscimento ai docenti precari degli stessi diritti economici e di carriera dei docenti di ruolo e dei docenti di religione cattolica.
I docenti precari dicono:
- no al D.L 112 in discussione in Parlamento;
- no ai massicci tagli agli organici previsti dal governo (tagli di circa 100mila docenti), per una manovra di circa 8 miliardi di euro, corrispondenti a ben un terzo dell'intera manovra economica dello Stato: l’effetto di questi tagli ricade nell'immediato sul personale precario, ma ha devastanti effetti sulla scuola nel suo complesso;
- no alla chiamata diretta dei docenti da parte dei Dirigenti Scolastici, che non garantisce il merito, ma favorisce clientelismo e nepotismo, ostacolando, di fatto, la libertà di insegnamento;
- no al ddl Aprea n. 953 e a qualsiasi disegno di legge o normativa che leda i diritti acquisiti da centinaia di migliaia di docenti precari, minando alla base il sistema dell'istruzione pubblica, basato sulla libertà di insegnamento;
- no all'aumento degli alunni per classe: qualità e meritocrazia non si ottengono ‘stipando’ tanti alunni per classe quanti ne bastano per tagliare le cattedre;
- no ai tagli sul sostegno, che compromettono l'integrazione scolastica dei diversamente abili;
- no ai finanziamenti alle scuole private;
- no ad ogni tentativo di privatizzazione della scuola pubblica statale e alla trasformazione delle scuole in fondazioni a capitale privato.
RETE DOCENTI PRECARI 11 LUGLIO
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sabato 24 maggio 2008
Nasce il forum del Coordinamento
è nato anche il FORUM :-D !!
---> precari mobili forum
per facilitare le comunicazioni e lo scambio di idee.
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